all'inizio questo film mi ha incuriosito, sopratutto per la presenza di Anthony Hopkins, questo magnifico attore di cui però non riesco a togliermi dalla testa l'interpretazione di Hannibal Lecter...e poi la storia di un'infanzia difficile, però il film procede lento, scontato, senza grandi punti di emozione, so che è ispirato a un testo di King che senz'altro leggerò, anche se penso che nessun film tratto da King possa eguagliare le due parti di 'IT' questo sì un vero capolavoro, salvo la colonna sonora, in linea con l'epoca dei fatti
I miei alunni gli hanno attribuito il massimo del punteggio, ma purtroppo questi sono abituati a vedere Boldi-De Sica & Company. Comunque mi è piaciuto per l'interpretazione e per il soggetto; tutto però senza forti sensazioni, adatto ad un pubblico che deve ritrovare dei ritmi lenti di fruizione, qualche spunto per riflettere e lo stimolo a leggere il libro.
Posso solo dire questo, il film non rende neanche un decimo delle emozioni che mi ha dato il libro...
Se fosse solo la prima parte di una trilogia almeno lo capirei, ma purtroppo salta a piè pari la parte più corposa del romanzo proponendoci un finale che sa di insipido senza quello che c'è in mezzo. Siamo sempre lì: difficile ridurre a film un libro; gli sceneggiatori dovrebbero rendersi conto che l'operazione spesso è improba per via del tempo ristretto a disposizione per la proiezione. Meglio sarebbe cambiare il titolo, magari citare "tratto da...". Ad esempio Apocalipse Now è ispirato a "Cuore di tenebra" di Conrad, e forse quel film è molto più aderente al romanzo che non tanti altri che si appropriano del titolo, pur raccontando una storia per ambientazione diversa. In ogni caso "Cuori in Atlantide" rimane un discreto film, ben recitato e girato dignitosamente. Rimane l'amaro in bocca per quello che poteva essere, e non è stato. Ci sono altri esempi di romanzi di King trattati meglio dal cinema, forse perché più lineari, come ad esempio "Il miglio verde" (8) e, naturalmente primo fra tutti "Shining" (110 e lode) dove tra l'altro il finale escogitato da Kubrick è di gran lunga superiore di quello scritto da King. Ma si sa Kubrick è(ra) Kubrick...
non sono d'accordo con la tesi di chi ha scritto la receensione. il film non è un capolavoro, è vero, ma si lascia vedere ed ha anche un messaggio positivo.
Antony Hopkins è sempre bravo ed i ragazzi anche.