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Blade Runner |
Kitano1982
Reg.: 07 Mag 2005 Messaggi: 383 Da: Parma (PR)
| Inviato: 10-09-2005 15:57 |
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Sandrix dopo il tuo 700esimo post a riguardo ti spiacerebbe motivare oggettivamente perchè è scarso e cosa avresti fatto rifare diversamente al regista?
Altrimenti le tue parole sono solo aria fritta.
_________________ "Sono un pessimo attore, ma come regista penso di essere un genio." - Takeshi Kitano - |
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ssj4gohan
Reg.: 07 Set 2005 Messaggi: 192 Da: Capurso (BA)
| Inviato: 10-09-2005 16:13 |
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quote: In data 2005-09-10 12:39, sandrix81 scrive:
e dunque Amelie dovrebbe essere un capolavoro. del resto, è amato da tanta gente e odiato da altrettanta...
poi mi piacerebbe sapere cos'è la "vera recitazione".
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Io parlo di "vera recitazione" in quanto nn devo vedere gli attori recitare a teatro ma esprimersi x il personaggio ke interpretano...Io non vedo grande recitazione nei film odierni, se ci sono, si possono contare sulle dita di una mano...
quote: In data 2005-09-10 12:39, sandrix81 scrive:
sssì, e non ci sono più le mezze stagioni.
se tu vai al cinema a vedere xxx peggio per te, ma al cinema c'è roba buona oggi come ce n'era 20 anni fa.
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Premesso ke l'ho detto apposta precisando ke questo nn è quel genere, preferisco rivedermi BR o Tron piuttosto ke vedere gente superpompata ke recita come mia sorella durante il periodo di Natale a scuola... |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 10-09-2005 17:03 |
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quote: In data 2005-09-10 16:13, ssj4gohan scrive:
Io parlo di "vera recitazione" in quanto nn devo vedere gli attori recitare a teatro ma esprimersi x il personaggio ke interpretano...
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verissimo (sempre ammesso che abbia capito cosa volessi dire). non capisco tuttavia perché questa vera recitazione dovrebbe venir fuori solo nei "primi piani sui soggetti".
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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ssj4gohan
Reg.: 07 Set 2005 Messaggi: 192 Da: Capurso (BA)
| Inviato: 10-09-2005 20:17 |
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Io parlavo di tecniche visive del film, la "regia" del film, non ho detto che ogni qual volta si facciano primi piani viene fuori il "vero" attore. |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 26-09-2005 19:46 |
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Ok, visto che non riuscivo a trovare un punto da cui partire per "smontare" il film, giorni fa ho colto l'attimo quando in biblioteca mi è capitato davanti agli occhi questo libro, e l'ho preso pensando "lo leggo, vedo che cosa il film avrebbe dovuto o potuto comunicarmi, e poi dico perché non l'ha fatto".
Ebbene, non solo in 120 pagine non c'è scritto nulla di interessante riguardo alle scelte di Scott, ma anzi, Menarini - che, nel primo capitolo, pone Blade runner tra i cinque film preferiti non solo da sè stesso, ma addirittura da "metà della popolazione occidentale vivente" - arriva a darsi la zappa sui piedi già a pagina 15, quando scrive:
<<[...]ci accorgiamo di aver forse ridotto il ruolo del regista a quello di esperto metteur en scène, talentuoso quanto superficiale inventore di forme visive (che non sarebbe comunque poca cosa). Ciò è dovuto al fatto che, come in testa al capitolo si suggerisce, Blade runner è diventato un "film senza autore", e cioè proprio uno di quei cult movies che non hanno bisogno di un marchio, di una cifra, di un'"autorizzazione" per essere vivi nel pensiero generale.
Blade runner appartiene a Scotta quanto ad Harrison Ford, a Syd Mead quanto a Rutger Hauer, a Philip K. Dick quanto ad Hampton Fancher e David Peoples. Non perché sia difficile più che altrove determinare meriti e demeriti (terribile concezione normativa del cinema [ma chi l'ha detto?, aggiungo io]), ma perché semplicemente non è operativa in tal luogo una politique des auteurs o una riflessione sulla regia.>>
Bene.
Non avrei saputo trovare parole migliori, per affossare questo (o un altro) film.
Il resto del libro di Menarini parla della trama, accenna a qualche lettura dei sottotesti, richiama diverse volte a Metropolis di Lang (ma più per l'impostazione narrativa, la struttura della città futuristica e i rapporti sociali), e non fa altro che ribadire ad ogni pagina quel "più umani degli umani" che, in sostanza, da solo (ah sì, la resa della città futuristica... ma figuriamoci) ha generato la fortuna di questa pellicola.
Grazie, mi bastava il romanzo, ottimo (sulla fiducia, purtroppo non l'ho mai letto), di Philip K. Dick. Lui sì, un grande Autore.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 26-09-2005 20:27 |
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quote: In data 2005-09-26 19:46, sandrix81 scrive:
Ok, visto che non riuscivo a trovare un punto da cui partire per "smontare" il film, giorni fa ho colto l'attimo quando in biblioteca mi è capitato davanti agli occhi questo libro, e l'ho preso pensando "lo leggo, vedo che cosa il film avrebbe dovuto o potuto comunicarmi, e poi dico perché non l'ha fatto".
Ebbene, non solo in 120 pagine non c'è scritto nulla di interessante riguardo alle scelte di Scott, ma anzi, Menarini - che, nel primo capitolo, pone Blade runner tra i cinque film preferiti non solo da sè stesso, ma addirittura da "metà della popolazione occidentale vivente" - arriva a darsi la zappa sui piedi già a pagina 15, quando scrive:
<<[...]ci accorgiamo di aver forse ridotto il ruolo del regista a quello di esperto metteur en scène, talentuoso quanto superficiale inventore di forme visive (che non sarebbe comunque poca cosa). Ciò è dovuto al fatto che, come in testa al capitolo si suggerisce, Blade runner è diventato un "film senza autore", e cioè proprio uno di quei cult movies che non hanno bisogno di un marchio, di una cifra, di un'"autorizzazione" per essere vivi nel pensiero generale.
Blade runner appartiene a Scotta quanto ad Harrison Ford, a Syd Mead quanto a Rutger Hauer, a Philip K. Dick quanto ad Hampton Fancher e David Peoples. Non perché sia difficile più che altrove determinare meriti e demeriti (terribile concezione normativa del cinema [ma chi l'ha detto?, aggiungo io]), ma perché semplicemente non è operativa in tal luogo una politique des auteurs o una riflessione sulla regia.>>
Bene.
Non avrei saputo trovare parole migliori, per affossare questo (o un altro) film.
Il resto del libro di Menarini parla della trama, accenna a qualche lettura dei sottotesti, richiama diverse volte a Metropolis di Lang (ma più per l'impostazione narrativa, la struttura della città futuristica e i rapporti sociali), e non fa altro che ribadire ad ogni pagina quel "più umani degli umani" che, in sostanza, da solo (ah sì, la resa della città futuristica... ma figuriamoci) ha generato la fortuna di questa pellicola.
Grazie, mi bastava il romanzo, ottimo (sulla fiducia, purtroppo non l'ho mai letto), di Philip K. Dick. Lui sì, un grande Autore.
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Non sono chiaramente d'accordo nè con te nè con Menarini, in quanto una politique des auteurs è applicabilissimo a Bladerunner e alla carriera di Scott di allora. Supponendo sempre che vogliamo giudicare l'autore, e non l'opera in sè (cosa che a quanto pare Sandrix vuole fare, ovvero porre l'oggetto all'interno del soggetto, e non viceversa).
Infatti, penso che per capire Bladerunner dobbiamo tornare indietro al suo film precedente, ovvero a quell'Alien cancerogeno basato sulla promozione-divulgazione di un virus che assale ogni sistema filmico (in senso narratologico) come un'esplosione interna.
In Bladerunner invece otteniamo l'operazione complementariamente opposta: il virus che assale dall'esterno e che viene messo a fuoco da un fulcro che risiede nella speranza, intrappolato ed incatenato, in qualche modo (dis)centrato, ricreando così una mappa strutturale che va si all'inverso del precedente, ma nel contempo stesso ne completa la visione autoriale, più matura ma non meno viscerale.
_________________
E cerco un brivido,
averti qui con me,
in volo libero,
sugli anni andati ormai..
Mi piacerebbe sai,
sentirti piangere,
anche una lacrima,
per pochi attimi..
[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 26-09-2005 alle 20:29 ] |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 26-09-2005 21:01 |
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quote: In data 2005-09-26 20:27, NancyKid scrive:
una politique des auteurs è applicabilissimo a Bladerunner e alla carriera di Scott di allora. Supponendo sempre che vogliamo giudicare l'autore, e non l'opera in sè (cosa che a quanto pare Sandrix vuole fare, ovvero porre l'oggetto all'interno del soggetto, e non viceversa).
Infatti, penso che per capire Bladerunner dobbiamo tornare indietro al suo film precedente, ovvero a quell'Alien cancerogeno basato sulla promozione-divulgazione di un virus che assale ogni sistema filmico (in senso narratologico) come un'esplosione interna.
In Bladerunner invece otteniamo l'operazione complementariamente opposta: il virus che assale dall'esterno e che viene messo a fuoco da un fulcro che risiede nella speranza, intrappolato ed incatenato, in qualche modo (dis)centrato, ricreando così una mappa strutturale che va si all'inverso del precedente, ma nel contempo stesso ne completa la visione autoriale, più matura ma non meno viscerale.
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Concordo!
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 26-09-2005 21:02 |
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quote: In data 2005-09-26 20:27, NancyKid scrive:
(cosa che a quanto pare Sandrix vuole fare, ovvero porre l'oggetto all'interno del soggetto, e non viceversa).
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ma guarda, io vorrei semplicemente provare a parlare del film. vorrei che qualcuno me ne parlasse, mi dicesse perché questo è un gran film, e non perché è un'opera importante per l'immaginario collettivo. perché a quel punto bastava davvero che gli scenografi del film facessero delle illustrazioni per una nuova bella edizione del romanzo di dick.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 26-09-2005 21:02 |
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quote: In data 2005-09-26 21:01, AlZayd scrive:
Concordo!
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perché, sei riuscito a capire che diamine ha scritto pierre?!
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 26-09-2005 21:21 |
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quote: In data 2005-09-26 21:02, sandrix81 scrive:
quote: In data 2005-09-26 21:01, AlZayd scrive:
Concordo!
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perché, sei riuscito a capire che diamine ha scritto pierre?!
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Io si. E credo che Blde Runner sia importante per l'immginario collettivo filmico di alcune generazioni di spettatori, in quanto film e non illustrazione di un romanzo di Dick. Sarebbe come dire che se mio nonno (che era paesano tuo...)ci avesse avutole rote, sarebbe stato una cariola...
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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Deeproad
Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 26-09-2005 21:33 |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 26-09-2005 21:43 |
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La pensavo anche io così. Alla prima visione in sala mi annoiai non poco, poi, con tempo, in seguito ad una re-visone sul grande schermo della versione director's cut, me lo sono fatto piacere, con grande piacere...
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 26-09-2005 22:29 |
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quote: In data 2005-09-26 21:02, sandrix81 scrive:
quote: In data 2005-09-26 20:27, NancyKid scrive:
(cosa che a quanto pare Sandrix vuole fare, ovvero porre l'oggetto all'interno del soggetto, e non viceversa).
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ma guarda, io vorrei semplicemente provare a parlare del film. vorrei che qualcuno me ne parlasse, mi dicesse perché questo è un gran film, e non perché è un'opera importante per l'immaginario collettivo. perché a quel punto bastava davvero che gli scenografi del film facessero delle illustrazioni per una nuova bella edizione del romanzo di dick.
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se vuoi il solito feticismo epidermico, dovrai aspettà che io lo riveda..
_________________ eh? |
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alessio984
Reg.: 10 Mar 2004 Messaggi: 6302 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 26-09-2005 23:11 |
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Cmq la cosa più divertente in questo thread è che sandrix non aveva voglia di ri-vedere il film, però poi ha addirittura letto un libro sul film.
Scusate ma sta cosa mi ha fatto ridere, mi tolgo subito.
ah, ma nessuno l'ha visto I DUELLANTI? |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 26-09-2005 23:34 |
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ahahaha è vero, ma il film non mi avrebbe detto nulla neanche la seconda volta, mentre ho pensato che sul libro potesse esserci qualcosa di interessante. invece non mi ha detto nulla neanche il libro. in fondo a leggerlo non ci ho messo molto di più delle due ore del film.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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