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Autore 21 GRAMMI
hpdagon

Reg.: 12 Lug 2002
Messaggi: 150
Da: Cerreto Guidi (FI)
Inviato: 20-01-2004 18:45  
non ho l'ho visto, cmq provvederò presto...

nemmeno io l'ho trovato un esercizio di stile...

...ho trovato uno splendido stile al servizio d'un ottimo intreccio...!

io ADORO questi esempi di puzzle filmici...!
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"..è la prova più difficile della sua sua lunga e straordinaria vita, e la affronta e la vive con quella stessa intima serenità e abbandono fiducioso nelle mani di Dio con cui ha sempre vissuto, lavorato, sofferto, gioito"

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 20-01-2004 20:18  
Finalmente un attimo l'ho trovato...

E' estremamente ambizioso il progetto che Inarritu cerca di sviluppare nel suo secondo lungometraggio, "21 grammi". Il regista vuole toccare molti (forse troppi) temi esistenzialisti attraverso il racconto delle storie di tre persone qualunque che il destino (sotto forma di un terribile incidente stradale) fa improvvisamente collidere. Ciò che unisce queste tre persone è la costante ricerca di una felicità che sembra a portata di mano ma che il fato allontana con tremenda perfidia, riconducendo i nostri protagonisti a quella tremenda solitudine che non può certo portare ad una vera soddisfazione. Questa ricerca infruttuosa della felicità è intelligentemente espressa ed indagata da Inarritu attraverso il continuo utilizzo di due metodi del linguaggio cinematografico che sono il flashback e il flashforward. Il frenetico montaggio riesce bene a descrivere la confusionaria vita dei personaggi principali, e ci da ancora di più il senso di quanto ogni sentimento provato sia labile e suscettibile di un passaggio ad uno opposto in seguito ad eventi esterni a noi imperscrutabili. Così vediamo Jack (quasi) felice sulla strada della redenzione e un attimo dopo lo vediamo, rassegnato e distrutto, dietro le fredde sbarre di una prigione.
L'utilizzo della macchina da presa a mano (sulla falsariga di Traffic per intenderci) ci regala una fotografia spettacolare ed un coinvolgimento che nessun altra tecnica di ripresa può offrire. Lo stile nervoso e spezzettato enfatizza poi ulteriormente le prove degli attori principali, perfettamente a loro agio nelle rispettive parti e in grado ognuno di donare qualcosa in più al proprio personaggio. Dal solito Del Toro (che ormai ci va a nozze col ruolo del tormentato perdente), al miglior Penn mai visto fino alla gradevole sorpresa di una Watts, interprete di una donna distrutta e stranita ma, difficile da pensare, mai sopra le righe.
Ma non è tutto rose e fiori: gli indubbi meriti tecnici della pellicola non possono fare passare in secondo piano le pecche. Inarritu mette troppa carne al fuoco e finisce inevitabilmente col trattare alcuni temi solo in modo superficiale. A quello ultimamente trito e ritrito della redenzione viene aggiunto poco; il punto di vista favorito è quello di Jack e vediamo come sia il disegno di Dio (come per esempio in Mystic river era la pura casualità) a decidere chi avrà e chi no la tanto sospirata redenzione terrena, indipendentemente dagli sforzi profusi per ottenerla.
Il tema meglio trattato è a mio avviso quello legato alla vita e alla morte che riguarda il personaggio di Penn; quei famosi 21 grammi di differenza che ti vengono tolti al trapasso. Una nullità che diventa però pesante come un macigno per chi ha deciso da tempo che sono proprio loro a recarti tanta sofferenza; perchè la vita, in un modo o nell'altro, non può che continuare ad accumularne.
Sono invece esaminati con leggerezza e pretestuosità altri elementi indispensabili per capire l'iter seguito dai nostri, come il rapporto tra Paul e le donne (Mary e Cristina), quello tra l'amore e la morte o quello tra Cristina e la droga.
Inoltre la tanto idolalatrata sceneggiatura di Arringa si rivela, una volta ricomposto il puzzle abilmente frantumato da Inarritu, nulla più che un semplice e, talvolta pesante, melodramma.
Lungi da me comunque il pensiero che "21 grammi" non sia altro che un vacuo esercizio formale di un grande e promettente regista. Rimane però vero che al di là della raffinatezza tecnica c'è ben poco, o meglio c'è meno di quanto ci si aspetta e di quanto il regista vorrebbe farci credere.
Mi ripeto, accanto a temi discussi con un certo spessore ce ne sono pure alcuni approciati con una falsa profondità, a tratti quasi in modo ricattatorio.
Un plauso finale a Santaolalla e alle sue strazianti e adattissime musiche.

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E' ok per me!

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Corben

Reg.: 28 Nov 2003
Messaggi: 638
Da: Parma (PR)
Inviato: 21-01-2004 09:07  
Io ho preferito DelToro a Penn...
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gbgbgb

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 1888
Da: na (NA)
Inviato: 22-01-2004 09:41  
ragazzi ieri sono tornato a rivederlo. che film. e ora sapendo la storia riesci ad apprezzare le prime sequenze con un gusto diverso, ad apprezzare appieno la recitazione, a scoprire tanti indizi nascosti. bello davvero. e ribadisco che Penn è al massimo della sua intensità. OSCAR e IOMA quasi indiscutibili. ma come è possibile che in america sta vincendo un sacco di premi bill murray? mah!

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 22-01-2004 11:26  
Forse perchè la sua interpretazione è stata davvero speciale. Del resto è più facile dare maggiore considerazione alle interpretazioni degli attori in film drammatici.
21 grammi e lost in traslation trasmettono emozioni differenti (per quanto mi riguarda) ma l'importante è che ti lascino qualcosa dentro quando esci dalla sala.
gbgbgb sono in totale accordo con te sul fatto che vi siano persone che non hanno un minimo di forza mentale nel seguire certi film; sono abituati alla banalità.



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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 22-01-2004 12:29  
Un film che purtroppo perde negli ultimi trenta minuti il pathos accumulato nella parte antecedente.Il montaggio, all’inizio frenetico e violento, si dilegua così come la tensione, fino a perdere tutto il buono che si era creato.
Perché non tagliare di più ed escludere molte scene poco significative nella parte finale?
L’introspezione dei personaggi è bella e profonda come difficilmente capita in altre situazioni. Abbiamo la possibilità di vedere i loro comportamenti prima, durante, dopo e molto dopo tragedie che spesso capitano nella vita. Una vita che continua, dopotutto, verso la strada che si era prefissata, consapevole che il destino sia già scritto e che lo si possa giusto rimandare. E così nonostante si possa cambiare, nonostante si possa smentire la propria fede ed essere incoerenti, nulla ci ostacola nel raggiungimento di ciò che è già si sa essere il nostro destino. Belo a mio avviso è il modo in cui viene analizzato questa tematica, e purtroppo non ho capito bene il monologo finale, trovandolo quindi un poco estraneo al resto del film. La morte del marito della Watts, i suoi 21 grammi non hanno cambiato niente, e il guadagno di cui parla Penn è quindi inesistente?Questa la mia ipotesi in attesa di leggere vostre opinioni.
Finisco con un apprezzamento veramente sincero verso Benicio DelToro, che a mio avviso più di Penn, comunque bravissimo, fornisce una prova straordinaria.

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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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gbgbgb

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 1888
Da: na (NA)
Inviato: 22-01-2004 14:27  
quote:
In data 2004-01-22 11:26, Tenenbaum scrive:
Forse perchè la sua interpretazione è stata davvero speciale. Del resto è più facile dare maggiore considerazione alle interpretazioni degli attori in film drammatici.
21 grammi e lost in traslation trasmettono emozioni differenti (per quanto mi riguarda) ma l'importante è che ti lascino qualcosa dentro quando esci dalla sala.
gbgbgb sono in totale accordo con te sul fatto che vi siano persone che non hanno un minimo di forza mentale nel seguire certi film; sono abituati alla banalità.





thank you

ah, per Gatsby....
anche io ammetto di aver avvertito la presenza di qualche scena superflua e infatti l'ho scritto nella mia primissima recensione, ma la cosa strana, quando l'ho rivisto, nonostante appunto lo conoscessi già, questa superfluità è quasi del tutto scomparsa.
Come se a una prima visione, preso comunque dalla voglia di voler sapere come va a finire il film, alcune scene rallentassero inutilmente l'arrivo alla meta. alla seconda visione, invece, laddove questa curiosità non c'era più, sono riuscito a gustarmi ogni singola sequenza apprezzandone tutti gli aspetti , dalla recitazione al montaggio allo stile di ripresa, alla fotografia, ai dialoghi etc etc. ricevendone nuove emozioni.

almeno così è successo a me



[ Questo messaggio è stato modificato da: gbgbgb il 22-01-2004 alle 14:30 ]

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leonessa

Reg.: 09 Ago 2002
Messaggi: 5315
Da: Abbiategrasso (MI)
Inviato: 22-01-2004 17:07  
Qualcuno si ricorda la poesia che Sean Penn cita a Naomi Watts al ristorante? E per caso sapete di che autore è?
GRAZIE!

1bix8
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I'm impossible to forget but hard to remember

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 25-01-2004 11:45  
bello. intenso che non lascia scampo. cause ed effetti trattati alla maniera di una tragedia classica ma con la capacità di sconvolgere tutto nel modo di presentarcela.

l'iniziale spaesamento provocato dal montaggio che salta tutte le regole di unità di luogo, tempo e azione, lascia il posto ad un senso tragico ed invitabile degli eventi, ad un'inesprimibile angoscia e ad un senso del destino incombente che neanche Macbeth.

l'ho trovato un film rigoroso e poetico senza lasciare spazio a forzature sentimentalistiche, ed ho trovato buona anche la scelta di non raccontarci troppo dei tre personaggi (la questione delle donne di Paul) per non sovraccaricare la loro psicologia e non indurci in giudizi frammentari e moralisti.

le situazioni erano estreme, su piani diversi, e trattate come tali.
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"...Vivere è offrire se stessi, pensava; ed egli offrì se stesso..." E. Galeano

[ Questo messaggio è stato modificato da: missGordon il 25-01-2004 alle 12:09 ]

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 25-01-2004 13:17  
ORRORE........................sloberi:
Non c'è nemmeno paragone fra la prova denireggiante e talvolta sopra le righe del film di Eastwood e quella pressochè perfetta e veramente personale del film di.... (DENIREGGIANTE ???)..............................Superzebe: il montaggio acronologico indica l‘incapacità del cinema di cogliere l’insondabile, l’insicurezza del mezzo cinematografico, di solito spavaldo e granitico. (INCAPACITA' DEL CINEMA DI CHE COSA ???..........)............................Il regista ci ha dato i pezzi del puzzle: sta a noi, se vogliamo, ricostruirli per avere una visione d’insieme sulla storia. (SE VOGLIAMO ? NEL TUO CASO SE SEI CAPACE).............................................sloberi: ma 21 grammi ha anche un'anima o è solo uno (straordinario) esercizio di stile di un grande regista e ottimi attori? (SOLITA BANALITA').....................sloberi:
Il regista vuole toccare molti (forse troppi) temi esistenzialisti attraverso il racconto delle storie di tre persone qualunque che il destino (sotto forma di un terribile incidente stradale) fa improvvisamente collidere (I TROPPI TEMI LI HAI PENSATI TU NON IL REGISTA).........................................Ciò che unisce queste tre persone è la costante ricerca di una felicità che sembra a portata di mano ma che il fato allontana con tremenda perfidia, riconducendo i nostri protagonisti a quella tremenda solitudine che non può certo portare ad una vera soddisfazione. Questa ricerca infruttuosa della felicità è intelligentemente espressa ed indagata da Inarritu attraverso il continuo utilizzo di due metodi del linguaggio cinematografico che sono il flashback e il flashforward.
(INCREDIBILE, NON CI SONO ALTRE PAROLE)........................................................Inarritu mette troppa carne al fuoco e finisce inevitabilmente col trattare alcuni temi solo in modo superficiale. (VEDI SOPRA; MA DE CHE?)..................................................Sono invece esaminati con leggerezza e pretestuosità altri elementi indispensabili per capire l'iter seguito dai nostri, come il rapporto tra Paul e le donne (Mary e Cristina), quello tra l'amore e la morte o quello tra Cristina e la droga.(FORSE ERA MEGLIO SE IL FILM LO SCRIVEVI TU)..............................................................................
Mi ripeto, accanto a temi discussi con un certo spessore ce ne sono pure alcuni approciati con una falsa profondità, a tratti quasi in modo ricattatorio. (RICATTATORIO ???? MA COME LI GUARDI I FILM ???) ......................................................................
chiedo scusa alle persone alle quali ho rubato i brani scritti e che ho criticato ma sono davvero stupito di certe "incredibili" affermazioni

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 26-01-2004 19:18  
Che bello vedere le proprie considerazioni criticate in modo così argomentato e approfondito.
Spero davvero che il tuo post sia uno scherzo perchè la pochezza intellettuale che dimostri coi tuoi interventi è imbarazzante.

P.S.: c'è una certa cosa che si chiama soggettività... ne hai mai sentito parlare?
_________________
E' ok per me!

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 26-01-2004 19:28  
Ma facciamo così, ti risponderò a modo tuo.

quote:
In data 2004-01-25 13:17, Tenenbaum scrive:
ORRORE........................sloberi:
Non c'è nemmeno paragone fra la prova denireggiante e talvolta sopra le righe del film di Eastwood e quella pressochè perfetta e veramente personale del film di.... (DENIREGGIANTE ???)


Sì, denireggiante

quote:
In data 2004-01-25 13:17, Tenenbaum scrive:
sloberi: ma 21 grammi ha anche un'anima o è solo uno (straordinario) esercizio di stile di un grande regista e ottimi attori? (SOLITA BANALITA')


Perchè? Fra l'altro è talmente banale che in tutto il forum l'ho pensato solo io...

quote:
In data 2004-01-25 13:17, Tenenbaum scrive:.....................sloberi:
Il regista vuole toccare molti (forse troppi) temi esistenzialisti attraverso il racconto delle storie di tre persone qualunque che il destino (sotto forma di un terribile incidente stradale) fa improvvisamente collidere (I TROPPI TEMI LI HAI PENSATI TU NON IL REGISTA)


No (questa risposta forse per te è un po' troppo articolata)...

quote:
In data 2004-01-25 13:17, Tenenbaum scrive:
.........................................Ciò che unisce queste tre persone è la costante ricerca di una felicità che sembra a portata di mano ma che il fato allontana con tremenda perfidia, riconducendo i nostri protagonisti a quella tremenda solitudine che non può certo portare ad una vera soddisfazione. Questa ricerca infruttuosa della felicità è intelligentemente espressa ed indagata da Inarritu attraverso il continuo utilizzo di due metodi del linguaggio cinematografico che sono il flashback e il flashforward.
(INCREDIBILE, NON CI SONO ALTRE PAROLE)


Cosa vuol dire non ci sono altre parole? Dimmi come si può criticare una cosa chiara e oggettiva come questa! Sai cosa sono flashback e flashforward?

quote:
In data 2004-01-25 13:17, Tenenbaum scrive:
Sono invece esaminati con leggerezza e pretestuosità altri elementi indispensabili per capire l'iter seguito dai nostri, come il rapporto tra Paul e le donne (Mary e Cristina), quello tra l'amore e la morte o quello tra Cristina e la droga.(FORSE ERA MEGLIO SE IL FILM LO SCRIVEVI TU)..............................................................................


Anche questa è una bella critica...
Cosa posso dirti... può darsi.


quote:
In data 2004-01-25 13:17, Tenenbaum scrive:
Mi ripeto, accanto a temi discussi con un certo spessore ce ne sono pure alcuni approciati con una falsa profondità, a tratti quasi in modo ricattatorio. (RICATTATORIO ???? MA COME LI GUARDI I FILM ???)



Come li guardo? Dal mio punto di vista.
Come li critico? Come mi pare e certamente rispettando le opinioni altrui.

Ciao babbo.
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E' ok per me!

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Superzebe

Reg.: 25 Mag 2002
Messaggi: 3172
Da: Genova (GE)
Inviato: 26-01-2004 19:55  
Tenembaum, con le tue estrapolazioni denigratorie mi sembri un servizio di striscia la notizia. Pessimo.
_________________
Take off your shoes, hang up your wings
Stack up the chairs, roll up the rug
Savor the things that sobriety brings
Drain in the last from a jug...

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 26-01-2004 22:09  
IO SONO PESSIMO, MA UNO CHE SCRIVE QUESTO COSA E'? ......il montaggio acronologico indica l‘incapacità del cinema di cogliere l’insondabile, l’insicurezza del mezzo cinematografico, di solito spavaldo e granitico....................................sloberi LA MIA POCHEZZA INTELLETTUALE ALMENO LA ESPRIMO IN DUE PAROLE anzichè in 80 righe...............................e come dici tu questa è SOGGETTIVITA'. Quello che in realtà mi infastidisce non è il tuo giudizio che come giustamente sottolinei è soggettivo ma il fatto che leggo sempre le stesse cose per vari film. E questo mi fa DUBITARE. Contenti voi contenti tutti.

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Leonardo

Reg.: 26 Mar 2002
Messaggi: 2398
Da: Capri (NA)
Inviato: 26-01-2004 22:15  
sarà mai possibile fare una discussione su un film bello e interessante avendo opinioni diverse senza arrivare a insulti e litigate da prima elementare?

che tristezza!

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